Bilancio 2016: fatturato di oltre 31 milioni di euro, utile di 1 milione e 900mila
DATI di BILANCIO
Continua per NET Spa il trend positivo dell’ultimo decennio, che vede l’azienda ampliare il bacino di utenza, aumentare la solidità aziendale e nel contempo diminuire le tariffe. Nonostante un mercato sempre più competitivo, il 2016 è stato particolarmente positivo per NET, che ha dimostrato una grande capacità di reagire ai cambiamenti esterni, confermandosi anche per il 2016 la monoutility regionale a capitale pubblico di maggiori dimensioni per la gestione dei servizi nel settore dei rifiuti. Si chiude con un utile di 1,9 milioni di euro e un valore della produzione di oltre 31 milioni di euro il bilancio di esercizio 2016 della NET, entrambi dati in aumento rispetto all’anno precedente. Il margine operativo lordo è pari a 3,2 milioni di euro, il risultato operativo è di 2,3 milioni di euro. Approvato all'unanimità dai soci lunedì sera, nella sede di San Giorgio di Nogaro, il bilancio dell’azienda udinese registra un ritorno economico anche per i cittadini serviti dalla NET, che negli ultimi anni già beneficiano di una riduzione delle tariffe.
TARIFFE e RACCOLTA
Nel 2016 Udine è salita al secondo posto nelle classifiche delle città con la tariffa più bassa d’Italia (nel 2015 era terza), grazie al miglioramento dell’efficienza, al controllo delle spese grazie a una corretta pianificazione degli investimenti nel tempo, alla omogeneizzazione dei processi aziendali e alla ricerca partner pubblici. Superata solo da Belluno, il capoluogo friulano ha ridotto la tariffa a 162 euro. Pordenone entra nella top-ten piazzandosi al 5° posto. NET ha servito oltre 350 mila utenti di 86 comuni, gestendo 222mila tonnellate di rifiuti. Dal 2009 al 2015 i rifiuti indifferenziati sono scesi da quasi 128mila tonnellate a a 83mila circa. Punte di eccellenza i comuni della Carnia, Tricesimo, Buja, Cassacco, tutti comuni con percentuali superiori all’80%. In generale, i dati riepilogativi evidenziano il costante aumento complessivo della percentuale di raccolta differenziata. “In pochi anni la raccolta dell’organico è raddoppiata - commenta il direttore Massimo Fuccaro - e ancora aumenterà. Il è resto stabile. Con il 66% a Udine e Pordenone a 80% (dato motivato dal porta a porta), siamo ben oltre la media del 50% raggiunta nel nord Italia”.
INVESTIMENTI
Gli investimenti lordi effettuati nel 2016 superano i 600 mila euro, di cui 237mila per cassonetti e altra attrezzatura varia, 90 mila per impianti, 79mila per attrezzature d’ufficio e arredi, 76mila per acquisto automezzi-mezzi di trasporto, 74mila per software, 40 mila per le altre immobilizzazioni immateriali. Inoltre sono stati liquidati lo stato avanzamento lavori per circa 4,7 milioni di euro relativamente all’intervento di refitting in corso di realizzazione all’impianto di San Giorgio di Nogaro. L’azienda ha quindi proseguito con coerenza il percorso di sviluppo indicato dal piano industriale 2015-2017, incentrato sulla ricerca di una sempre maggiore efficienza a fronte del miglioramento del servizio. In coerenza con le politiche ambientali europee Net si è focalizzata sulla cosiddetta “economia circolare”, un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro.
CERTIFICAZIONI, INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE
Importanti le campagne di formazione e informazione nelle scuole (60 quelle raggiunte), con oltre 100mila opuscoli e 750 persone coinvolte in incontri pubblici. E’ in corso anche un restyling del sito aziendale, oggi ancora più immediato e fruibile dagli utenti. Nel mese di ottobre 2016 NET si è certificata ISO 14.001, riunendo in un’unica certificazione le due certificazioni ambientali per le due divisioni Bassa Friulana e Udine, e OHSAS 18.001, ottenendo il Sistema di Certificazione Integrato (SGI) Ambiente e Sicurezza per l’intera azienda.
Dichiarazioni NET e SOCI
Il presidente di NET, Renzo Moro, assente all’assemblea dei soci per un leggero malessere, ha lasciato da leggere i suoi saluti: “questi ultimi tre anni sono stati tra i più soddisfacenti della mia vita professionale grazie alla possibilità che mi è stata offerta di essere un amministratore di un’azienda pubblica nelle condizioni migliori possibili per un complesso di fattori, tra cui non secondario la capacità e maturità politica dei sindaci dei comuni soci. A questa assemblea va il mio ringraziamento perché amministrare un’azienda pubblica in condizioni di chiarezza e di responsabilità diventa, se non facile, un’opera umanamente produttiva”. Via libera dal Collegio sindacale, che ha dato parere positivo al bilancio (“Un anno simile all’esercizio precedente, si è lavorato con serenità, con continui incontri”), e del Comitato Controllo analogo, che ha rilevato come una delle chiavi di successo di NET sia il non aver sposato un unico modello di raccolta e di valutare sempre le peculiarità di ciascun comune. Furio Honsell, sindaco del comune socio di maggioranza, ha espresso i suoi complimenti al cda e al personale dell’azienda, rimarcando come la Net sia davvero “una società pubblica che opera nell’interesse pubblico, e riesce ad abbassare le tariffe”.
Le NOMINE
Nuovi ingressi nel Cda: confermato Moro alla presidenza, e i neo consiglieri Alessandro Cucchini, Daniela Lucca, Edi Colaoni, Laura Antonelli.
GLI IMPIANTI
In coerenza con le politiche ambientali europee la Net S.p.A. si è focalizzata sulla cosiddetta “economia circolare”, sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro.
Nel 2016 sono iniziate le attività di collaudo funzionale dell'impianto di San Giorgio di Nogaro ed è iniziato l’iter per la progettazione e costruzione dell'impianto di Udine per il recupero di MPS dal rifiuto secco residuale e/o dalle raccolte differenziate e produzione di CSS-combustibile, biocarbon ed energia elettrica da fonte rinnovabile dagli scarti di trattamento e dagli eventuali scarti di altri impianti di selezione. La realizzazione di questo polo industriale creerà un centro di raccolta e trattamento dei rifiuti alimentato prioritariamente a fonte rinnovabile. L'integrazione tra l'impianto di digestione anaerobica e compostaggio con quello di selezione del secco e con il parco mezzi ha quindi un quadruplo vantaggio di: sfruttare una fonte di energia rinnovabile in sostituzione di un approvvigionamento da fonti tradizionali; utilizzare una energia altrimenti dispersa per innalzare il potere calorifico del CSS rendendolo idoneo ad essere classificato come combustibile e per la produzione di biocarbone; aumentare la resa energetica del recupero del biogas riducendo conseguentemente i costi di gestione degli impianti; ridurre le emissioni climalteranti dei mezzi di raccolta grazie all’utilizzo del biometano (in modalità doppia alimentazione) nei mezzi. L’impianto di via Gonars a Udine, ha gestito, nel corso dell’anno 2016, un quantitativo complessivo di rifiuto secco residuo di circa 56.000 tonnellate.
Complessivamente la Divisione Servizi ha raccolto e trasportato circa 280.000 tonnellate di rifiuti. La percentuale di raccolta differenziata raggiunge livelli diversi a seconda del contesto territoriale mostrando un incremento anche in quelle realtà orograficamente sfavorite. In alcuni Comuni, con una significativa presenza di ambiti rurali, si riscontrano indici di raccolta differenziata non molto alti ma una produzione pro-capite di rifiuti bassa che è indice di una rilevante propensione al riciclo da parte delle famiglie. In tutti i Comuni sono state incrementate le attrezzature volte ad intercettare la frazione secca e umida della raccolta differenziata.
Il Comune di Udine si è confermato il principale fruitore dell’impianto di Udine, avendolo utilizzato in misura pari al 33,5 %, seguito da Latisana (6,1%), la Comunità Montana della Carnia (5,8%), Cervignano (4,9%), Cividale del Friuli (3,8%), Tavagnacco (3%). Nel 2016 sono state prodotte ed inviate a termovalorizzazione circa 17milaa tonnellate di CDR (combustibile derivato dai rifiuti), mentre le perdite di processo si sono attestate al circa 2,8%.